Come scrivere un Curriculum efficace

curriculum efficace

Il Curriculum Vitae è l’elemento più amato, odiato, incompreso, inflazionato e ricercato su google da chi cerca lavoro. Se ne parla molto e male. Ci sono leggende, convinzioni errate e falsi miti sul curriculum che devono essere necessariamente sfatati per raggiungere l’obiettivo di ottenere un colloquio di lavoro. Oggi vedremo come scrivere un Curriculum efficace

Andremo anche a scoprire e analizzare perchè non basta scrivere un curriculum efficace per essere chiamati ad un colloquio, come inserire i tuoi hobby e renderli il tuo valore aggiunto, se va inserita o meno la foto, la firma.

Andremo anche ad analizzare il dietro le quinte della selezione. Per fare in modo che il tuo curriculum sia davvero efficace, ci sono molti step da seguire, scopriamoli insieme.

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Che cos’è il Curriculum Vitae?

Il curriculum è uno strumento identico a se stesso da più di 500 anni.

Ne parlo in modo approfondito all’interno del percorso formativo JobHero Academy , ma ora ti voglio parlare di un curriculum nello specifico.


Uno dei primissimi cv rinvenuti è attribuito a Leonardo Da Vinci e la struttura utilizzata dal più grande genio del Rinascimento è pressoché identica a quella odierna.

Il curriculum vitae è una raccolta di informazioni utili a fornire ad una persona che non ti conosce (selezionatore, responsabile di funzione, titolare d’azienda) una panoramica di chi sei, cosa fai, come lo fai, perché lo fai e in che modo puoi essere utile (e più efficace di altri candidati potenzialmente in lizza) specificatamente nel ricoprire il ruolo per il quale vuoi candidarti.

Il curriculum efficace di Leonardo da Vinci

curriculum Leonardo da vinci, curriculum efficace

Il cv di Leonardo Da Vinci rimane un magnifico esempio da prendere in considerazione, come curriculum efficace, per i seguenti elementi:

  • Una parte descrittiva che fa da cappello introduttivo diretto allo specifico interlocutore. Qui un estratto rivolto direttamente al Duca di Milano, Ludovico Il Moro.

Avendo constatato che tutti quelli che affermano di essere inventori di strumenti bellici innovativi in realtà non hanno creato niente di nuovo, rivelerò a Vostra Eccellenza i miei segreti in questo campo, e li metterò in pratica quando sarà necessario.

Le cose che sono in grado di fare sono elencate, anche se brevemente, qui di seguito (ma sono capace di fare molto di più, a seconda delle esigenze).

Ludovico Il Moro
  • Un elenco in punti chiari e concisi dei benefici che il genio avrebbe portato in dote al suo interlocutore (esempi pratici capaci di argomentare, spiegare e dimostrare agilmente il suo essere di valore) sia in tempo di guerra:

Sono in grado di creare ponti, robusti ma maneggevoli, sia per attaccare i nemici che per sfuggirgli; e ponti da usare in battaglia, in grado di resistere al fuoco, facili da montare e smontare; e so come bruciare quelli dei nemici.

Ludovico Il Moro

Sia in tempo di pace:

In tempo di pace, sono in grado di soddisfare ogni richiesta nel campo dell’architettura, nell’edilizia pubblica e privata e nel progettare opere di canalizzazione delle acque. So realizzare opere scultoree in marmo, bronzo e terracotta, e opere pittoriche di qualsiasi tipo. Potrò eseguire il monumento equestre in bronzo che in eterno celebrerà la memoria di Vostro padre [Francesco] e della nobile casata degli Sforza.

Ludovico Il Moro
  • Una call to action finale che permise all’interlocutore di approfondire la conoscenza del genio testando addirittura quanto raccontato

Se le cose che ho promesso di fare sembrano impossibili e irrealizzabili, sono disposto a fornirne una sperimentazione in qualunque luogo voglia Vostra Eccellenza, a cui umilmente mi raccomando.

Ludovico Il Moro

Ecco quindi come un curriculum efficace è sempre stata l’arma migliore per presentarsi e ottenere un colloquio di lavoro.

A cosa serve il cv e cosa lo rende efficace?

Il curriculum, per essere efficace, deve essere concepito, pensato e strutturato come un trampolino di lancio che faccia scattare nella mente del selezionatore una semplice considerazione:

“Questo candidato può essermi d’aiuto perché RICALCA perfettamente le richieste dell’annuncio di lavoro e molto altro di più”.

Un curriculum efficace deve: 

  • colpire immediatamente l’attenzione dell’interlocutore ricalcando l’annuncio, altrimenti non sarà considerabile come curriculum efficace
  • essere memorabile (ovvero essere ricordato a distanza di ore da chi lo legge)
  • essere pratico e funzionale. Ricorda, un curriculum efficace deve generare un vantaggio competitivo per l’interlocutore
  • riportare esempi concreti (numeri e dati oggettivi)
  • assecondare le esigenze del datore di lavoro
  • anticipare le obiezioni del datore di lavoro trasformandole in punti di forza
  • risolvere i problemi del datore di lavoro, non i tuoi
  • raccogliere testimonianze di chi ha già lavorato con te 
  • spiegare, argomentare e dimostrare le tue competenze trasversali più che quelle tecniche
  • fornire credibilità, autorevolezza e affidabilità
  • accrescere il tuo valore percepito e posizionarti come esperto (o potenziale tale se sei alle primissime esperienze)
  • E molto altro

Te lo ripeto, il curriculum è uno strumento per un fine. E se lo strumento non è efficace, raggiungere il fine sarà molto difficile.

Troppi candidati (circa l’80%) fraintendono il significato stesso del curriculum e pensano che il curriculum, serva per essere assunti, o peggio uccidono la loro candidatura.

Se vuoi approfondire l’argomento e saperne di più in merito a come si costruisce un curriculum efficace entra nella community gratuita per costruire la tua carriera professionale.

Lo scopo di un curriculum efficace

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Lo scopo di un curriculum efficace è quello di convincere il selezionatore comunicando il perché tu possa essere utile alla loro causa. Un curriculum efficace infatti deve spiegare perchè tu potresti ricoprire in modo perfetto il ruolo ricercato tanto da essere contattato per un approfondimento.

Il processo per essere assunti è un percorso fatto di step intermedi e l’invio del curriculum efficace è uno di questi.

Avere un curriculum efficace permette di passare al secondo “livello” ed è a questo che dobbiamo mirare con ogni tecnica e strategia.

Dovresti chiederti:

“Cosa posso scrivere affinché mi sia permesso di accedere al livello successivo ed essere ascoltato?” 

Cosa non è il curriculum efficace

Il curriculum non è una biografia e non è neanche una raccolta di tutto quello che ti passa per la mente dai tempi della scuola fino all’ultima esperienza vissuta.

Il curriculum, per essere efficace, non deve essere un’immagine statica ma in movimento di quello che 

  • sei stato in grado di fare nel passato
  • fai nel presente
  • farai nell’immediato futuro

Il curriculum non è unico e “per sempre” come un diamante. Usare sempre lo stesso curriculum, non è efficace. devi infatti vederlo come un coltellino svizzero da utilizzare a seconda dell’esigenza per raggiungere lo scopo di essere contattato dal selezionatore.

Perché è importante che il curriculum sia efficace?

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E’ importante perché è il primissimo contatto che creiamo col nostro interlocutore.

Immagina che il selezionatore sia un alieno proveniente da un’altra galassia e che cerchi di mettersi in contatto con la Terra. Per farlo manda nello spazio un messaggio radio di aiuto. Anche tu puoi mandarne un altro e uno solo di risposta ad un eventuale incontro decisivo.

Quello sarebbe realmente il primo unico contatto. La prima occasione di entrare nel “campo visivo” di un soggetto (il selezionatore) che fino ad un secondo prima non sapeva neanche della tua esistenza. E’ per questo che non basta avere un curriculum, bisogna far si che questo sia efficace.

Il curriculum serve per filtrare la coerenza del tuo messaggio permettendo a chi legge di comprendere le tue intenzioni e farti percepire come “allineato”, come “amico” utile e di valore per la causa alla quale ti stai votando.

Il curriculum è di grande importanza perché può decretare l’inizio di una conoscenza oppure la fine (prima ancora di cominciare) di una fruttuosa collaborazione. Per questo deve essere efficace.

Il curriculum, elemento cardine dell’iter di selezione

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Ad oggi il curriculum rimane l’elemento cardine in ogni iter di selezione sia nelle PMI sia nelle Multinazionali più tecnologicamente evolute, sia nelle APL (Agenzie per il Lavoro) che adottano software ATS (Applicant Tracking System) utili a scremare e attribuire un punteggio ai profili dei candidati creando delle vere e proprie classifiche.

Piccola indiscrezione al volo: ad oggi circa l’80% dei curriculum ricevuti dalle aziende NON sono allineati con la posizione ricercata. Questo vuol dire che l’80% dei curriculum non è neanche lontanamente efficace. Quindi come potrai immaginare è naturale che i selezionatori debbano trovare modalità nuove ed efficaci di scremare tutta questa immondizia ridondante spammata senza pietà nell’etere.

Questa moltitudine di curriculum inadeguati rende il lavoro dei selezionatori ancora più rapido per contrastare l’orda in ingresso. E’ proprio per questo che il selezionatore mediamente impiega dai 5 secondi ai 30 secondi per leggere e interpretare ogni singolo curriculum.

Prima di leggere qui sotto i punti fondamentali da considerare, ti consiglio di entrare a far parte della Jobhero Community: accedi gratis ad oltre 200 contenuti video e testuali che ti aiuteranno a valorizzare le tue capacità.

I punti fondamentali da considerare

Sei d’accordo con me, spero, se dico che è fondamentale quindi considerare i seguenti due punti:

  • Rientrare necessariamente nel 20% di curriculum efficaci per non essere cestinati di default senza diritto di replica
  • Fornire al selezionatore il curriculum più epico ed efficace di tutti i tempi per incollarlo allo schermo per più di 30 secondi instillandogli la voglia spasmodica di contattarti subito per un colloquio.

E’ per questi motivi che devi necessariamente conoscere trucchi e segreti che ti permettano di eccellere e di valorizzare le tue competenze, talenti e potenzialità.

Sei d’accordo con me?

Se la risposta è si continua a leggere.

Scrivere un Curriculum Efficace: per chi è questo articolo

Prima di parlare di ogni elemento di un curriculum efficace, mi piacerebbe precisare per chi è questo articolo così se non fossi interessato a proseguire nella lettura potai agevolmente chiudere qui.

Questo articolo è per chi

  • ha un’età compresa tra i 18 e i 60 anni
  • è alle primissime esperienze lavorative così come per chi ha esperienze consolidate
  • ha un diploma, una laurea, una seconda laurea, un master o tutti i precedenti certificati insieme (praticamente è rivolto a tutti senza esclusione)
  • non ha lavoro e vuole trovarne uno
  • ha già un lavoro e vuole cambiarlo nello stesso ambito, settore e ruolo
  • ha già un lavoro e vuole cambiarlo in un ambito, settore e ruolo totalmente differente
  • vuole crescere professionalmente ed imparare a valorizzare le proprie esperienze, competenze tecniche e trasversali, talenti e potenzialità
  • vuole apprendere nuove tecniche e strategie in modo pratico e interdisciplinare per distinguersi e spiccare tra migliaia di candidati

Bene, grazie ai consigli di questo articolo, riuscirai a strutturare un curriculum efficace che massimizzerà le tue possibilità di ottenere un colloquio. Quindi accendiamo i motori.

Sei pronto? Iniziamo!

Il curriculum perfetto comincia dallo studio dell’annuncio di lavoro

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Chi mi conosce sa quanto nel mondo delle risorse umane stia “scomodo” a molti colleghi HR perché dico cose che nessuno dice, rivelo segreti che nessuno ha il coraggio di condividere e tiro fuori scheletri dall’armadio che per molte aziende e datori di lavoro sarebbe meglio continuare a nascondere.

Sono fatto così e mi occupo di divulgare contenuti innovativi sul mercato del lavoro che vanno ben oltre le solite tematiche trite e ritrite, sterili ed inutili che non portano alcun tipo di valore aggiunto a chi come te che leggi ha la necessità o l’ambizione di crescere professionalmente.

Quindi non ti mentirò e qui non troverai le solite scemenze dette da chi ti dice che se non trovi lavoro è colpa del tuo cv per estorcerti una consulenza da 50-100 €. Infatti non essere chiamati a fare il colloquio conoscitivo, non è sempre colpa di un curriculum poco efficace.

Non è colpa del curriculum. E’ colpa piuttosto dell’annuncio di lavoro.

Uno dei segreti che nessuno svela è proprio questo: prima di preoccuparti del curriculum, e che questo sia efficace, DEVI preoccuparti di studiare attentamente e interpretare l’annuncio di lavoro.

Non entrerò qui nel dettaglio di come leggere l’annuncio di lavoro perché potrebbero volerci fin troppe parole, ma ciò che posso dirti subito è che ci sono due concetti che devi assolutamente conoscere: POP e POD. Se però vuoi approfondire ho scritto un articolo per capire se la posizione per cui ti stai candidando è giusta per te. Lo trovi qui.

Questi acronimi ti assicuro che cambieranno la visione che hai dell’annuncio di lavoro e del tuo curriculum quindi continua a leggere.

Vediamo cosa POP e POD stanno a significare.

POP = Point of Parity (puoi tradurlo in Punto di Pareggio o Punto di Sufficienza)

POD = Point of Difference (puoi tradurlo in Punto di Differenziazione)

Il POP di un curriculum efficace

Si comincia analizzando i Points of Parity dell’annuncio di lavoro, cioè tutto ciò che dobbiamo avere per allinearci al mercato (del lavoro) e alle richieste mandatorie che l’azienda “impone” nel testo dell’annuncio. 

Si tratta di ciò che dobbiamo avere di BASE per essere come tutti gli altri candidati.

Rappresentano il “bagaglio minimo” che devi avere per non partire con il freno a mano. 

Il POP vale per le competenze tecniche (cosa sai, cosa fai, come lo fai) e per le competenze trasversali (chi sei, perché fai le cose in quel dato modo etc.).

Pensa al POP come al minimo da raggiungere per passare al girone successivo.

Una sorta di punteggio minimo. Di valore soglia. Se non raggiungi questo valore è inutile proseguire nella candidatura e nell’application. Potrai anche creare il curriculum più efficace e mirabolante del mondo, ma non verrai preso in considerazione, soprattutto se di mezzo ci saranno gli ATS. Loro infatti vanno a setacciare ogni curriculum partire proprio dai requisiti mandatori filtrando per le cosiddette “killer questions”.

Se facendo l’esercizio di leggere e scomporre l’annuncio di lavoro il tuo profilo non risulta allineato allora probabilmente non avrai raggiunto il POP ed il tuo cv sarebbe interpretato come carta straccia totalmente inadeguato.

Non vogliamo che finisca subito nella pila dei curriculum cestinati, non è vero?

Il POD di un curriculum efficace

Bene, allora devi concentrarti sul superare il valore soglia dato dai requisiti mandatori (bloccanti) e arrivare al POD.

Il POD deve essere il tuo traguardo.

Se superi il POP e lo scavalli vuol dire che hai superato lo “standard” dei candidati mediocri che dispongono dei requisiti minimi.

Vuol dire che hai qualcosa in più, dei punti a tuo favore che ti fanno salire in “graduatoria” rendendoti maggiormente riconoscibile, utile e differenziante rispetto alla moltitudine tutta uguale di candidati con curriculum copia/incolla.

Quindi adesso trovato lo STANDARD vanno scelti i tuoi PODs (Points of Difference) per essere il candidato più “fittante”, allineato, “matchante”, compatibile (come si dice in gergo, sono tutti sinonimi) devi studiare l’annuncio di lavoro. Senza SE e senza MA. E’ questo l’inizio della strada per scrivere un curriculum efficace.

Fallo senza superficialità e senza leggerezze, altrimenti le tue probabilità di fare un buco nell’acqua con un curriculum inadeguato saranno altissime e non otterrai il lavoro per il quale hai studiato tanto e fatto moltissimi sacrifici.

  • Da dove cominciare?
  • Cosa ti rende davvero speciale?

Scopri tutte le informazioni e contenuti di valore che ho condiviso all’interno ne mio gruppo facebook e che ti aiuteranno a far decollare la tua carriera nel mondo del lavoro.

Analizziamo un annuncio di lavoro reale

Partiamo da un annuncio di lavoro reale. 

Prendine uno al quale ti sei candidato o meglio al quale vorresti candidarti.

Adesso fallo a pezzetti

In ogni annuncio che si rispetti si trovano delle parti: Job Title, Posizione lavorativa,

Collocazione nella struttura organizzativa, responsabilità principali e attività, profilo ricercato (laurea, lingue, competenze, etc.), sede di lavoro, condizione di inserimento contrattuale (RAL, contratto etc.).

Adesso che hai vivisezionato l’annuncio e preso confidenza, leggi l’annuncio di lavoro e separa i requisiti obbligatori dai “nice to have” non vincolanti che costituiscono una preferenza del selezionatore.

Nota Bene: 

I nice to have: sono tutte quelle conoscenze, competenze, cose che sarebbe bello il candidato avesse in più ma che non sono vincolanti. Se il candidato non li ha va comunque bene, se li ha è meglio, punti extra.

Nell’annuncio di lavoro come puoi vedere (torna indietro a rileggerlo) trovi molte informazioni non sempre ordinatissime che possiamo riassumere in: rumore di fondo, informazioni di contorno, concetti secondari, concetti chiave.

I concetti chiave sono i requisiti obbligatori ai quali dovrai dare massimo peso e dare enfasi maggiore in ogni fase della tua candidatura. I concetti secondari invece sono i “nice to have” che ti daranno i punti extra.

Bene, adesso devi cominciare il tuo allenamento per trovare il tuo POD e creare valore aggiunto per te e per il datore di lavoro utilizzando la Tecnica del Ricalco.

La tecnica del ricalco per creare il “Curriculum specchio perfetto”

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Solo il 20% dei candidati redigendo il proprio curriculum utilizza senza saperlo la tecnica del ricalco e si tratta di quel 20% di curriculum definiti efficaci che poi vengono letti dai selezionatori.

Possiamo definire la tecnica del Ricalco come la riproduzione, anche pedissequa, degli atteggiamenti e delle caratteristiche dell’interlocutore allo scopo di entrate in sintonia con lui. 

Questa tecnica la spiego di continuo ai miei allievi e può essere utilizzata tanto nella comunicazione orale (durante il colloquio telefonico o in presenza) quanto all’interno del curriculum vitae.

Lo scopo è sempre quello: favorire la ricezione del messaggio e, se possibile, orientare chi ci ascolta agli obiettivi di chi sta parlando. 

La tecnica si basa su un principio: 

Il simile rassicura, tranquillizza, ispira fiducia e batte i lettori automatici degli ATS.

Nessuno può negare che sia così, dal momento che corrisponde a una caratteristica tipica dell’animo umano.

“Guglielmo ma quindi cosa dovrei ricalcare?”

Semplice, le informazioni richieste nell’annuncio di lavoro partendo dai requisiti mandatori (POP) per poi distinguerti con i nice to have (POD).

In questo modo il tuo curriculum sarà uno specchio delle richieste contenute nell’annuncio di lavoro. Questo sarà un curriculum efficace.

I selezionatori e gli ATS ti ringrazieranno perché leggeranno proprio ciò che si sarebbero aspettati di leggere e scoprire.

Checklist di un curriculum efficace

curriculum efficace

Ricapitolando prima di redigere il tuo curriculum:

studia l’annuncio di lavoro rintracciando le parole chiave più ripetute e coerenti con la posizione

riconosci e distingui le seguenti sezioni dell’annuncio (Job Title, Presentazione Azienda, Scopo della posizione, Caratteristiche della mansione, Posizione nell’organigramma, Attività principali da svolgere, etc.)

crea una gerarchia delle richieste obbligatorie e vincolanti del selezionatore separandole dai “nice to have”

– dividi competenze tecniche da competenze trasversali

fai una check-list in due colonne indicando quello che coincide tra il tuo profilo personale/professionale e le richieste dell’annuncio e quello che invece manca nel tuo profilo

– evidenzia ciò che sei in grado di offrire al datore di lavoro

In questo modo ogni selezionatore cadrà ai tuoi piedi. Ne sono certo!
Se non conoscevi questa tecnica e pensi ti possa essere utile allora scopri le altre tecniche e informazioni fondamentali che ho condiviso con più di 6000 persone all’interno della community di Jobhero.

Ora continuiamo nel nostro viaggio alla scoperta INEDITA del curriculum vitae e di come farlo brillare nell’oceano di candidati.

Caratteristiche di un curriculum efficace

Scrivere il curriculum: non partire dal design

Uno degli errori più comuni in assoluto commesso dai candidati (alle prime esperienze e non) è di credere che si venga scelti, letti, valutati positivamente e selezionati positivamente grazie al design utilizzato. Non è assolutamente vero. Il design, ovvero la forma, è importantissimo (perché anche l’occhio vuole la sua parte) ma non come lo immagini probabilmente tu. Non importano icone, emoji, immagini per attirare il selezionatore nella tua “rete” perché la prima grande discriminante è la SOSTANZA e il contenuto che decidi di inserire all’interno del curriculum. Sarebbe come creare un palazzo curandone soltanto la bellezza estetica senza aver fatto prima uno studio attento di fattibilità strutturale. Ottimo palazzo dalle forme avveniristiche crollato per fondamenta inadeguate. Immagino che la tua candidatura non vuoi sabotarla con un curriculum “tutto fumo e niente arrosto”.

Anatomia del curriculum efficace

Il curriculum ha uno scopo: convincere il selezionatore comunicando il perché tu possa essere utile alla loro causa collimando alla perfezione col ruolo da ricoprire tanto da essere contattato per un approfondimento. 

Ti consiglio sempre di tenerlo a mente come un mantra nella testa altrimenti rischi di perdere di vista l’obiettivo e realizzare il più bel curriculum del mondo esteticamente esaltante, ma privo di qualsiasi utilità. In questo modo sarà tutto meno che efficace.

Il curriculum vitae deve essere concepito con una struttura chiara, immediata e semplice. Poche sezioni funzionali e performanti che seguano in modo combinato le migliori tecniche provenienti da marketing, comunicazione e fotografia per colpire immediatamente l’attenzione del selezionatore.
Mescoleremo il concetto dil modello di Lettura ad F (da sinistra verso destra) con l’applicazione della Sezione Aurea per comporre l’immagine del cv e distribuire i contenuti affinché vengano letti con precisione chirurgica creando i corretti Appigli Visivi.

Curriculum efficace struttura
Curriculum efficace struttura

Immagina di dividere il foglio con tre linee verticali e altre tre orizzontali.

Dall’alto verso il basso avrai così tre blocchi orizzontali. Lo stesso da sx verso dx.

A questo punto direi di approfondire ulteriormente il tema partendo dall’alto del curriculum e man mano vi segnalerò gli errori più comuni commessi da candidati impreparati così da evitarli ed imparare a distinguervi in modo adeguato.

Foto si / no ed effetto Cueing

curriculum efficace, foto su curriculum vitae

Una delle domande a cui più di frequente rispondo è relativa alla foto da inserire nel curriculum. Partiamo subito dal dire che non esiste nessun obbligo di inserire questo elemento nel vostro documento. In alcuni casi e paesi di preferisce non inserire questo ed altri elementi che possano generare discriminazione da parte di interlocutori poco seri.

Io non la vedo così. Nel bene e nel male dobbiamo usare qualsiasi elemento per comunicare in modo funzionale chi siamo, cosa facciamo, perché lo facciamo accrescendo il valore percepito del nostro profilo agli occhi dell’interlocutore.

Immagina che qualcuno venga a bussare alla porta di casa tua con un passamontagna in testa che non permetta di vedere i suoi tratti e che ti dica a gran voce il suo nome e titolo.

Ti fideresti?

Sarebbe un buon inizio per intavolare una comunicazione efficace e performante?

Direi proprio di no.

Bene, io cerco sempre di traslare elementi di una comunicazione efficace, che funzionano nella vita di tutti i giorni, in ogni singolo step dell’inter di selezione. Quello che voglio è massimizzare le chance che tu venga seriamente preso in considerazione dall’azienda e percepito già come di valore e potenzialmente utile per rispondere alle loro esigenze.

Quindi ti consiglio di inserire sempre una bella immagine professionale che ti ritragga in primo piano. Puoi realizzarne una di qualità agevolmente col tuo smartphone scegliendo anche l’opzione ritratto. Scegli uno sfondo neutro o ancora meglio un contesto ALLINEATO e COERENTE con il ruolo per il quale ti stai candidando che proietti il selezionatore ad immaginarti già pronto in quell’ambiente professionale.

ESEMPIO: Immagina di essere un Bar Manager che ha a che fare con la gestione del locale a 360 gradi dalla parte amministrativa, gestionale, alle relazioni con i fornitori, alla reportistica per la proprietà etc. Immagina di essere partito come Bar Tender in qualche locale e di avere una foto che ti ritrae dietro il bancone alle prese con cocktail e comande. Ecco questo genere di foto non andrà bene con ruolo per il quale ti stai proponendo. Non sarebbe congruente al nuovo posizionamento più manageriale strategico-gestionale ma ad un ruolo ancora operativo e a basso valore aggiunto. Quindi scegli di farti ritrarre piuttosto alla cassa piuttosto che in un angolo del locale adibito ad ufficio con pc e report alla mano.

L’effetto “Gaze Cueing”

curriculum efficace

Inoltre consiglio di utilizzare l’effetto “Gaze Cueing” (in italiano si potrebbe tradurre come “l’attenzione va dove va lo sguardo) come arma segreta di comunicatori e pubblicitari.

Per Gaze Cueing si intende l’orientamento dello sguardo di qualcuno verso qualcosa.

In parole semplici: tendiamo a guardare dove guardano gli altri.

Questo principio è molto più semplice di quello che sembra, ma come tutte le cose semplici si tende a dimenticarle.

Lo sguardo degli altri infatti è uno stimolo sociale molto importante.

Dalla nascita noi impariamo a comprendere il mondo attraverso lo sguardo dei nostri genitori e lo sguardo è un fattore centrale in tutte le nostre interazioni sociali.

Fateci caso, sostenere il contatto visivo con qualcuno (anche qualcuno che conosciamo molto bene) più di qualche secondo è molto difficile.

Spesso non ci facciamo caso ma gli occhi hanno un potere molto forte su di noi e sono in grado di veicolare la mostra attenzione più di quanto pensiamo.

Perchè usare l’effetto Gaze cueing in un curriculum efficace

Ma perché ti sto dicendo tutto questo?

Beh diversi studi hanno dimostrato che se su una lading page, su un sito o su un qualunque volantino pubblicitario c’è un volto umano allora la nostra attenzione andrà verso il punto in cui è rivolto lo sguardo di quel volto.

Facci caso. Allena a trovare immagini del genere e a vedere in che modo viene condizionato il tuo sguardo.

Sembra una cosa da poco ma spesso si cercano colori, font e altri elementi che attirino l’attenzione e non si pensa a quanto sia più efficace in molti casi lo sguardo umano di qualcuno.

Quindi direziona la foto col tuo sguardo verso dx. In questo modo punterai l’attenzione del selezionatore verso il tuo CV Summary usando l’effetto Gaze Cueing.

Cosa scrivere come titolo di un curriculum efficace.

“Un curriculum deve avere un titolo? Perché mai Guglielmo?”

Certamente che deve avere un titolo ma non è quello che immagini. 

Il 99% dei candidati indica come titolo (quindi come informazioni più importante da veicolare immediatamente) il proprio nome e cognome. 

Ma pensaci un attimo: 

Che valore aggiunto fornisce il tuo nome e cognome nell’economia totale della candidatura?

NESSUNO. 

Potresti chiamarti Mario Rossi oppure Giovanna Verdi o ancora Rosanna Gialli e non avresti creato alcun tipo di VALORE AGGIUNTIVO per chi ti legge.

Consiglio di inserire immediatamente come prima informazione scritta il JOB TITLE dell’annuncio di lavoro per il quale ti stai candidando prima del tuo nome e cognome.

Perché?


Perché permetterà subito al selezionatore di capire che ti sei candidato con raziocinio accuratamente per rispondere alle richieste espresse dall’azienda. Ogni elemento della tua comunicazione dovrà puntare sempre nella stessa identica direzione: ridurre il rischio del selezionatore di perdere tempo nel valutare un profilo inadeguato, lontano dalle richieste dell’annuncio di lavoro.

D’altronde credo sia meglio dare subito una garanzia in più di quanto il selezionatore troverà nel tuo curriculum leggendolo.

Prendi sempre spunto dai migliori esempi di realtà quotidiana.

curriculum efficace

Immagina di andare in un ristorante per mangiare una bella bistecca succosa alla fiorentina. 

Sarà rassicurante rintracciare subito intorno a te degli elementi che creino coerenza rispetto alle tue aspettative consolidandole no?

Sarà ben diverso recarti al ristorante consigliato da amici e leggere subito nell’insegna “Griglieria Fiorentina da 4 generazioni: solo carne toscana”. Entrare all’interno del locale e vedere i diversi tagli di carne al banco, prendere in mano un menù semplice e senza fronzoli che esalti pochi ingredienti genuini e di stagione. 

Insomma sono tutti elementi che parlano prima ancora del nome del ristorante creando affidabilità, fiducia ed accrescono la credibilità dell’esperienza che stai per vivere.

Ok, non è un esempio per vegetariani (mi scuso già in anticipo per chi lo è) ma ci siamo capiti. Focalizzati sul significato dell’esempio.

Esempio: Ti candidi per una posizione come Marketing Specialist Junior ma sei appena uscito dall’Università o da un Master di primo livello e non hai reali esperienze pratiche se non i progetti curriculari seguiti per ottenere i crediti. 

Niente paura. Ti consiglio di indicare in testa al tuo cv proprio lo stesso identico Job Title dell’annuncio di lavoro ovvero “Marketing Specialist Junior”.

E se non ho esperienza?

“Ma Guglielmo, non ho esperienza diretta nel ruolo. Non ancora per lo meno”

Non importa. Hai studiato la teoria ed applicato la pratica e sei pronto per assumerti la responsabilità di ricoprire quel ruolo (altrimenti perché vorresti candidarti?). Sei pronto MA devi essere percepito già come se ricoprissi quella posizione altrimenti svenderai i sacrifici fatti per acquisire competenze tecniche e trasversali.

Dopo il Job Title potrai indicare “a cascata” il tuo Nome e Cognome. E’ arrivato il momento.

Dati di contatto: cosa scrivere

I dati di contatto sembrano una banalità difficile da sbagliare invece posso garantirti che almeno il 70% dei candidati toppano l’inserimento per eccessiva leggerezza indicando informazioni ridondanti, poco professionali e soprattutto del tutto inefficaci per essere lette dagli ATS.

Ridondanze ed Errori più comuni:

  • domicilio + residenza 
  • numero di telefono fisso + mobile
  • due e-mail diverse
  • città di nascita
  • Mancanza di data di nascita
  • Niente rimandi a killer question
  • Mancanza di link a canali social utili

Sei pronto a scoprire il CV Summary? Puoi conoscere tante altre dritte da applicare per perseguire la tua carriera professionale accedendo al gruppo facebook gratuito dove ogni giorno pubblico gratuitamente contenuti di estremo valore su questi argomenti.

Il CV Summary ti svolta la leggibilità

Perché il tuo curriculum efficace deve contenere un Cv Summary (Se il curriculum è una sintesi perché inserire la sintesi della sintesi?).

La risposta è semplice: deficit di attenzione. 

Il deficit di attenzione è una piaga per chiunque, lettori forti e deboli, utenti “normali” e persino i selezionatori di professione che fanno questo (o dovrebbero) di mestiere.

Ci sono diversi studi che affermano che il tempo medio impiegato per leggere un curriculum, OGGI duri meno di 9 secondi. 

Troppo poco per leggere tutta la tua vita professionale?

Vogliamo stare larghi? Immagina che venga letto persino nel triplo del tempo, in circa 30 secondi ovvero mezzo minuto.

La lettura selettiva

Perché è così limitato il tempo di lettura di un cv? A causa della lettura selettiva. Si tratta di una lettura di consultazione veloce, che procede a salti, a cui si ricorre per cercare all’interno di un testo informazioni, dati particolari o argomenti specifici.

Il selezionatore non è realmente interessato in questo momento a conoscere TUTTO di te e del tuo percorso MA a trovare quello che sta cercando.

Il tuo obiettivo quindi è quello di condensare TUTTE le informazioni più pertinenti, utili, funzionali ad accrescere il tuo valore percepito indicandole in uno spazio ristretto e comodo affinché il selezionatore non debba spulciare per intero il tuo curriculum rischiando di perdere per strada dei pezzi importanti.

Il Cv Summary ha quindi questa funzione: colpire l’attenzione del selezionatore costruendo i collegamenti necessari a fargli continuare la tua conoscenza.

La Struttura del Cv Summary

“Guglielmo esiste una struttura di Cv Summary univoca?”

Assolutamente No. Non sarebbe corretto avere un’ossatura univoca. All’interno della JobHero Academy insegno a costruire dei Cv Summary efficaci e performanti a seconda delle tue esperienze, della tua seniority, del ruolo che vuoi ricoprire, della tua dimestichezza col job title in questione, dell’azienda per la quale ti candidi, dei requisiti specifici richiesti nell’annuncio di lavoro e molto altro.

Di solito consiglio un modello base del genere:

  • Parte descrittiva iniziale qualitativa (Incipit)
  • Bullet point riepilogativi di attività, responsabilità etc.
  • Diagramma quantitativo per condividere numeri, dati, performance
  • Parte descrittiva conclusiva (Call To Action a continuare nell’approfondimento)

Potrai creare il tuo schema in orizzontale esteso in orizzontale per tutta l’estensione del foglio oppure potremmo decidere di dividere il Cv Summary in sezioni separate in colonna a seconda del tuo profilo e delle peculiarità che vogliamo mettere in luce.

Ti faccio un esempio portandoti nel dietro le quinte del mondo delle risorse umane per farti capire cosa un’azienda vuole un HR faccia.

La Cv summary di un HR

Esempio: sei un HR e vuoi candidarti per una posizione in Adecco. Le tue competenze peseranno in queste percentuali:

  • 60% competenze commerciali di vendita
  • 30% competenze di selezione pura
  • 10% competenze di analisi, sintesi e reportistica

In questo senso gli HR nelle APL (come per l’appunto Adecco, GiGroup. Randstad, Manpower) sono totalmente sbilanciati sulle vendite più che sull’essere degli affidabili e competenti valutatori in grado di creare il match perfetto tra azienda cliente e candidato. 

Perchè mai? Perché la vendita genera business e fatturato QUINDI il candidato HR dovrà dimostrare, spiegare ed argomentare nel suo Cv Summary immediatamente questa suddivisione percentuale affinché sia subito palese e chiaro:

  • l’essere in grado di acquisire nuove aziende tramite caccia diretta
  • convincerli ad acquistare servizi e pacchetti a marginalità accresciuta
  • anticipare le obiezioni dei clienti interagendo con soggetti diversi
  • creare dei piani d’azione pratici per raggiungere i target di fatturato mensili
  • e molto altro

L’APL e il Cv Summary

Non si parlerà ancora di selezione e valutazione dei candidati perché per le APL è secondario…

Nel Cv Summary allora, seguendo la semplice scaletta riassuntiva indicata poco sopra, di inserire tre colonne e intitolare ognuna di queste con i titoli salienti delle 3 macro attività da te gestite:

Attività di Vendita – Selezione Personale – Reportistica

Oppure potresti decidere di frazionare il tuo ruolo come in 3 ruoli distinti:

Consulente Commerciale – HR Talent Acquisition – Data Analyst

A questo punto nel diagramma potresti indicare quanto pesa ognuna di queste attività in percentuale così da 

  • movimentare il tuo curriculum alternando parte qualitativa e quantitativa
  • creare degli appigli visivi grafici distinti dal resto delle informazioni

Tappa i buchi del tuo percorso accademico e lavorativo

curriculum efficace

Molti candidati hanno il timore dei “buchi” tra un’esperienza e l’altra. Si tratta di una paura fondata? Certamente si, MA la situazione è recuperabile se sai come fare.

E’ possibile riuscire a valorizzare persino i “buchi” nel cv imparando a spiegare, dimostrare ed argomentare con casi studio, numeri e dati ed un sapiente storytelling. Quella lacuna apparentemente inefficiente è stata utile a farti imparare diverse lezioni importanti. Durante quel periodo sei riuscito ad allenare competenze valide ed utili a creare valore aggiunto PROPRIO per quell’azienda alla quale stai inviando la tua candidatura.

Sembra per molti come una magia, ma è pura e semplice realtà.

Si tratta di veicolare l’attenzione del selezionatore su ciò che c’è piuttosto che su ciò che manca. Accresciamo il tuo valore percepito dal selezionatore adoperando il LINK LEARNING una metodologia del tutto ignota in Italia per creare punti di contatto forti tra le aspettative dell’azienda e le tue competenze.

Link learning di un curriculum efficace

Il Link Learning nel tuo curriculum ci servirà anche a costruire alla perfezione i cosiddetti “Hotspot” (= punti caldi) capaci di canalizzare l’attenzione superando il buco nel curriculum efficace (sempre che non si tratti di una mancanza GRAVE indicata come “Must Have” grazie ad una riorganizzazione e ri-distribuzione dei contenuti del tuo curriculum vitae.

Si pensa che il curriculum debba avere uno sviluppo cronologico dall’ultima esperienza più recente a quella più antica alternando necessariamente le sezioni riguardanti la formazione a quelle lavorative e così via.

Niente di più sbagliato. Col Cv si può, e si deve, giocare così da valorizzare il tuo profilo con la struttura più idonea ed appropriata a mettere in luce valorizzando i tuoi punti di forza e non quelli di debolezza.

Sei d’accordo con me?

Valorizzare i buchi del tuo percorso

curriculum efficace

Esistono altre “strutture” di cv come quello cronologico inverso, funzionale, a cluster, a colonne, ad F puro etc.

Uno dei segreti che voglio ulteriormente condividere con te è il seguente:
i “buchi” sono “buchi” per te che non sai argomentarli così la tua “mancanza” diventa anche quella del selezionatore. Devi riuscire a colmare questo gap facendo vivere quei periodi come SCELTI da te e non come SUBITI passivamente. Fai sempre in modo che la responsabilità di quel “buco” sia tua. Non dare la colpa al mercato del lavoro, al datore di lavoro che ti ha licenziato o che non ti ha riconfermato o delle centinaia di cv inoltrati senza risposta. Non far passare il messaggio di aver perso 6 mesi di tempo. Impara a spiegare, argomentare e dimostrare che quei 6 mesi (ad esempio) hai scelto TU di prenderli per te stesso. In quei 6 mesi hai studiato ed approfondito i temi A, B e C UTILI per l’azienda e il ruolo, guarda caso, per il quale ti candidi. Inoltre ti è servito per apprendere nuove competenze tecniche e trasversali UTILI per creare un maggior valore aggiunto è importantissimo.

Ricorda che il selezionatore non era con te e non ha la macchina del tempo per poter verificare la veridicità della tua storia. Devi imparare a vendere e comunicare in modo efficace e persuasivo la tua VERSIONE DELLA STORIA affinché sia utile all’azienda.

Esempio: dai valore ai buchi in un curriculum efficace

Se l’azienda dove lavoravi ha chiuso e sei a casa da 6 mesi oppure se hai appena concluso l’Università e non hai ancora trovato un impiego il gioco non cambia.

Si tratterà comunque di 6 mesi vuoti. Il buco d’altronde sottintende mancanza. Qualcosa che non c’è. Tu in quanto candidato hai il compito di spiegarmi che quei 6 mesi non sono stati buttati ma che ti sono serviti, ANZI che sono serviti potenzialmente all’azienda.

Immagina di NON spiegare, argomentare e dimostrare il perché siano trascorsi quei 6 mesi e nel cv ci sia questo buco. Ovviamente non farà piacere al selezionatore perché trarrà delle conclusioni interpretando a proprio uso e consumo la mancata informazione. 

Il selezionatore, giusto per farti capire, potrebbe trarre da solo le sue conclusioni opinabili e deleterie per la tua immagine e soprattutto per la tua candidatura.

Cosa pensa il selezionatore

curriculum efficace

Ad esempio se per 6 mesi non hai trovato lavoro ALLORA non hai:

  • ti sei organizzato a sufficienza (Leggi: il candidato probabilmente è manchevole di organizzazione del proprio lavoro) 
  • avuto abbastanza “fame” (Leggi: il candidato probabilmente è manchevole della competenza dell’area realizzativa chiamata “Orientamento al Risultato” 
  • saputo comunicare il tuo valore, negoziare o persuadere i selezionatori a considerarti ed assumerti (Leggi: il candidato probabilmente è manchevole delle competenza dell’area relazionale chiamate “Comunicazione” e “Negoziazione e Persuasione”)
  • avuto metodo nel ricercare informazioni (Leggi: il candidato probabilmente è manchevole della competenza dell’area realizzativa chiamata “Ricerca di informazioni”)

Le competenze di cui parlo sono quelle citate dal Dizionario delle Competenze di Spencer & Spencer come insegno all’interno della JobHero Academy.

Conoscere trucchi e segreti del genere è di capitale importanza oggi per redigere un curriculum vitae che sia a prova di selezionatore perché DEVI essere tu a mantenere il controllo della comunicazione mitigando il rischio che il tuo interlocutore pensi con la sua testa interpretando ciò che tu scrivi, o non scrivi.

Le competenze sono merce di scambio. Devi distinguere quelle buone da quelle marce. Quelle trasferibili a nuovi contesti da quelle inutili.

Firma si / Firma no?

Assolutamente NO. Non è richiesta, non serve a nulla, non certifica e dimostra nulla di utile né se siate realmente voi né tanto meno fornisce garanzie maggiori. Inoltre la firma è un dato estremamente sensibile, privato e personale che è meglio tenere per pochi intimi soprattutto oggi che online basta un attimo per fare copia/incolla ed autorizzare con firma elettronica qualsiasi transazione. Eliminala subito.

Età si / Età no?

curriculum efficace

Troppe persone ritengono di non essere state valutate positivamente o prese in considerazione dai selezionatori a causa della loro età e quindi pregiudicati.

Ad esempio il ventenne pregiudicato perché senza alcun tipo di esperienza pratica in azienda mentre il trentenne non più in “età da apprendistato” quindi non più appetibile perché considerato troppo costoso.

Nel tempo è stato creato e alimentato il mostro dell’essere inadatti e inadeguati a causa dell’età anagrafica: troppo vecchi per essere considerati dalle aziende perché costosi e troppo giovani per essere considerati idonei perché senza esperienze.

Questi i due clichè più comuni e inflazionati.

Stando così le cose, capisci bene che non ci sarebbe via di scampo: nessuno sarebbe mai realmente allineato.

Ovviamente non può essere così. Considera ad esempio il dato oggettivo che oggi si entra più tardi nel mercato del lavoro perché in media si conseguono più lauree,  master di specializzazione, corsi ed esperienze brevi che intermezzano il reale inserimento nel mondo del lavoro facendo slittare in avanti il momento di inizio ufficiale.

Perchè non devi avere timore di scrivere la tua data di nascita

Non avere quindi timore di indicare la tua data di nascita o di indicare esplicitamente il tuo numero di anni perché non servirebbe ad eludere il selezionatore. Anzi lo faresti solo infastidire facendogli perdere del tempo prezioso che potrebbe invece utilizzare in modo funzionale per valutare positivamente altri elementi della tua storia e del tuo profilo e ti spiego il perché.

Non indicare di essere nato nel 1990 e poi indicare nel cv l’anno di inizio e conclusione del liceo che hai frequentato piuttosto che l’anno in cui ti sei laureato in triennale sono elementi già sufficienti che permettono al selezionatore di andare a ritroso nel tempo calcolando agevolmente in che anno sei nato con una percentuale minima di errore.

Consiglio quindi di utilizzare l’età come ulteriore leva strategica di differenziazione capace di accrescere il tuo valore percepito agli occhi del selezionatore.

Tecniche e strategie le insegno diffusamente all’interno del percorso formativo JobHero Academy.

Dove e cosa si scrive in merito a privacy e trattamento dati del curriculum efficace

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Quale dicitura bisogna inserire nel cv per dare l’Autorizzazione al Trattamento dei Dati Personali? E’ obbligatorio inserirla? Cosa è cambiato lo scorso anno e come deve essere fatta nel 2020?

Facciamo chiarezza e partiamo dal capire il significato dell’inserimento dell’Autorizzazione al Trattamento dei Dati Personali nel proprio Curriculum Vitae significa autorizzare chi riceve il CV (il datore di lavoro, i responsabili Risorse Umane e simili) al trattamento dei dati coperti e tutelati dalla legge sulla Privacy italiana e dal GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione Dati, in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea dal 25 maggio 2018 (in inglese General Data Protection Regulation, ufficialmente regolamento UE n. 2016/679).

Grazie a questa autorizzazione il datore di lavoro può usare i dati presenti nel cv (es. nome, cognome, email, contatto telefonico ecc.) per procedere con le fasi successive della selezione oppure può conservarli in vista di future ricerche di lavoro.

Tenendo conto della nuova normativa, se scegliete di autorizzare il trattamento dei dati personali nel CV sono disponibili diverse diciture, che hanno tutte lo stesso significato.

Esempi

Puoi scegliere, ad esempio, tra una di queste: 

1 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel curriculum vitae ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

2 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

3 – Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16.

4 – Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.

E’ facoltativo precisare che l’autorizzazione al trattamento dei dati viene rilasciata ai sensi dell’articolo 13 del D.L. 196/2003 e/o del GDPR. Anche la precisazione che è valida per le sole finalità connesse alle attività di selezione del personale, come abbiamo indicato al termine dell’ultima dicitura di esempio qui sopra riportata, può essere omessa.

Hobby, Passioni e Volontariato dove inserirli?

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Gli hobby nel 99% dei Cv sono relegati in fondo. Considerati inutili, marginali. Un di più di cui si può serenamente fare a meno perché non funzionali a dimostrare competenze, capacità o talenti allineati alla posizione lavorativa. L’hobby è assimilato al tempo libero, allo svago QUINDI a tutto ciò che è lontano anni luce dal lavoro e dal contesto professionale e d’ufficio.

Anche in questo caso niente di più sbagliato.

I tuoi hobby e le tue passioni invece parlano già di chi sei, di come sei, dei tuoi valori, della tua etica, di ciò in cui credi e che ti differenzia da tutti gli altri. Se ci pensi d’altronde dedichiamo ad hobby e passioni del tempo che non ci viene remunerato da nessuno QUINDI gli attribuiamo grandissimo valore.

Se siamo in grado di mettere in leva strategica gli hobby utilizzandoli come grimaldello per evidenziare competenze e conoscenze utili anche a generare valore per l’azienda facciamo bingo!

Vuoi imparare a utilizzare correttamente le tue passioni e mettere in risalto la tua persona anche in altri aspetti della vita aziendale che non siano il cv? Nel gruppo facebook di Jobhero ho parlato più volte di come riuscire a conquistare visibilità in azienda con diverse tecniche ed esempi.

Come devi vedere i tuoi hobby in un curriculum efficace

Devi guardare ai tuoi Hobby come ad un Asset da capitalizzare e monetizzare per le tue esigenze lavorative. I tuoi hobby dovranno suscitare:

  • Interesse
  • Empatia
  • Credibilità
  • Coerenza al profilo ricercato

Hobby e passioni utilizzando il metodo PPP (Preciso, Puntuale, Pertinente) accresceranno di gran lunga il tuo valore percepito rendendo l’esperienza del selezionatore ancora più memorabile.

Esempio:

In che modo collezionare francobolli potrebbe farti assumere come Data Entry nell’azienda dei tuoi sogni?

In questo esercizio risponderemo a questa domanda.

Adesso immagina che del ruolo di Data Entry ti piaccia: 

  • svolgere un’attività di dettaglio e precisione
  • rimanere aggiornato sui protocolli più efficienti ed efficaci da utilizzare
  • creare database e report dettagliati per sé e per soggetti terzi
  • lavorare in solitaria minimizzando le interazioni con altri soggetti terzi
  • analizzare e monitorare con metodo seguendo modelli specifici
  • tutelare i dati raccolti tramite protocolli di sicurezza ad hoc
  • etc.

Abbiamo un problema. Tu non hai MAI fatto questo lavoro come Data Entry. Non hai alcun tipo di esperienza in merito da poter valorizzare e presentare nel tuo curriculum vitae quindi ci serve cambiare approccio.

L’hobby di un collezionista di francobolli e il Data Entry

curriculum efficace

Mi segui? Bene, adesso cerca di immergerti nell’esperienza autentica di un collezionista di francobolli (non sono un collezionista quindi non me ne volere se ne parlerò in modo poco approfondito ma ciò che serve trasferirti è il senso del discorso e del ragionamento).

Prendi l’elenco di cui sopra e per ogni punto immagina di costruire dei link con il collezionare francobolli (la tua sfrenata passione non ancora comunicata all’interno del curriculum perché ritenuta inutile prima di leggere questo articolo!):

  • svolgere un’attività di dettaglio e precisione 

Un collezionista di francobolli deve essere altamente preciso e amare la cura del dettaglio per poter valutare un francobollo in modo attento senza commettere errori. La capacità di accorgersi di quegli elementi “poco noti” è connaturato all’immagine che si ha di chi mantiene questa passione insieme ad altri luoghi comuni come la pazienza e la meticolosità. Tutte competenze UTILISSIME se vuoi ricoprire il ruolo di Data Entry.

  • rimanere aggiornato sui protocolli più efficienti ed efficaci da utilizzare

Chi colleziona francobolli per raccogliere dati utili alla propria collezione, catalogando tutti gli elementi della stessa dovrà saper utilizzare ad esempio excel per costruire database efficaci. Inoltre per tutelare i preziosi pezzi della propria collezione bisognerà disporre di protocolli di sicurezza ad hoc. Bisognerà seguire un processo fatto a step che permetta di non rovinare il francobollo, tenendolo alla giusta temperatura ed umidità, non esposto alla luce etc. Chi si occupa di inserimento e tutela dei dati di fatto fa la stessa identica cosa, con un job title diverso, ma possiamo scorgere immediatamente tutti i punti di collegamento e le competenze trasferibili in tal senso. 

  • creare database e report dettagliati per sé e per soggetti terzi

Chi colleziona francobolli proprio come un Data Entry dovrà non soltanto costruire database ma anche realizzare dei report dettagliati dove sintetizzare le informazioni più rilevanti per darne evidenza ad altri soggetti (clienti, colleghi, fornitori etc.)

L’esercizio

Insomma hai capito, no?

Ottimo! Scommetto che non avevi mai pensato di poter sfruttare così i tuoi hobby e le tue passioni per distinguerti e massimizzare il valore percepito che il selezionatore ha di te indicando tutto questo ben di Dio di informazioni nel tuo curriculum.

Per capire in che modo valorizzare i tuoi Hobby ti riporto queste domande che ti invito a farti per costruire i famosi “ponti” tra te, l’azienda specifica e il ruolo al quale ti candidi:

  1. Collezionare potrebbe essere utile per il lavoro?
  2. Cosa vi ha insegnato?
  3. In che modo siete rimasti affascinati da questo hobby?
  4. Cosa vi piace di più?
  5. Se doveste utilizzare un aggettivo per descrivere l’attività di collezionare francobolli quale utilizzereste?
  6. Quali dovrebbero essere i punti di forza di un collezionista di francobolli eccezionale?
  7. Il collezionare francobolli cosa potrebbe avere in comune con le mansioni e le attività da svolgere nel ruolo per il quale ti sei candidato?
  8. In che modo potrebbero coincidere punti di forza?
  9. Che competenze apprese potresti spendere concretamente?
  10. Quali punti di debolezza non dovrebbe mai avere un collezionista di francobolli?
  11. Avete mai pensato di smettere? Perché?
  12. Consigliereste ad amici di diventare collezionisti di francobolli? Perché? 

Non usare acronimi o linguaggio tecnico specialistico

Gli Hr non sono dei tecnici. Gli Hr sono come tua nonna. Devono capire in modo semplice e pratico che tipo di utilità puoi portare all’azienda, qual è il tuo contributo alla causa aziendale, in che modo sei allineato ai valori, alla mission, vision e alle iniziative promosse dall’azienda e di quali competenze trasversali disponi. Niente tecnicismi spinti perché i selezionatori non comprenderebbero il tuo linguaggio. 

Gli acronimi sono da evitare o se ritieni davvero fondamentale utilizzarli spiegali nel dettaglio circostanziando e creando i link rispetto all’azienda alla quale ti candidi.

Uno dei segreti della comunicazione efficace è quello di allinearti sullo stesso piano del tuo interlocutore. Potresti essere la persona più preparata, forbita e tecnicamente ineccepibile che ci sia sul mercato, MA se non sei in grado di farti capire e di convincere il selezionatore che hai tutte le carte in regola per ricoprire quella posizione.

Scrivi con un linguaggio semplice e professionale ma senza acronimi o slang tecnico.

I selezionatori valutano le tue soft skills non quelle hard (tecniche). Per i tecnicismi ci sarà tempo di parlarne in altri momenti dell’iter di selezione quando avrai il colloquio tecnico con il Responsabile di Funzione piuttosto che col titolare.

Perché non inserire attestati e certificati in un cv efficace

curriculum efficace

Il candidato mediamente non vede l’ora di utilizzare il proprio curriculum vitae come una vetrinetta nella quale esporre tutti i cimeli del proprio glorioso passato accademico o lavorativo: certificati, attestati di partecipazione, ricerche seguite, seminari frequentati, articoli redatti e molto altro come fossero coppe, trofei e mostrine.

Niente di tutto ciò darà più credibilità al tuo profilo. La credibilità e l’affidabilità si conquista selezionando in modo attento ed oculato le informazioni più utili e pertinenti. Dobbiamo lavorare di qualità e non di quantità seppellendo il selezionatore con informazioni poco rilevanti e ridondanti. La febbre di formazione non aiuta a trovare lavoro.

Agevola la lettura del selezionatore

I dati scelti dovranno avere il “peso specifico” corretto per agevolare la lettura del selezionatore senza che lui pensi male di te.

Tra noi selezionatori quando vediamo un candidato che usa il curriculum per indicare le proprie “tacche” in modo auto-celebrativo e auto-referenziale li chiamiamo “Mangiatori di Titoli”.

I “Mangiatori di Titoli” appaiono al selezionatore medio come scollati dalla realtà, focalizzati soltanto sul conseguimento del prossimo corso senza fermarsi mai a riflettere sulla reale utilità di quanto imparato e di come possa essere davvero utile ai fini dell’azienda il titolo X ed Y.

Continua così…

Arrivato a questo punto c’è un ultimo ostacolo da superare per diventare un “maestro” nell’uso delle tecniche raccolte in questo articolo-guida: l’ ESERCIZIO

Continua ad allenarti. E’ necessario che tutto ciò che hai appreso durante lo studio di queste pagina venga assimilato, così da diventare automatico e parte di te:

La pratica è la base del successo. Lo dico sempre e spiego con diversi esempi come farlo all’interno del gruppo esclusivo che ormai conta più di 6000 persone.

Riassumiamo quello che abbiamo detto per avere un curriculum efficace:

Siamo partiti dall’analizzare il curriculum vitae capendo cos’è, a cosa serve e perché è importante redigerlo in modo efficace e performante per distinguerci immeditamente come professionisti di valore dal posizionamento premium.

Abbiamo approfondito quella che chiamo “Anatomia del curriculum efficace” andando nel dettaglio di alcuni cliché e false credenze limitanti e cattive abitudini da eliminare subito per costruire un cv che rappresenti in modo affidabile il tuo valore agli occhi dei selezionatori mitigando il rischio di prendere in considerazione il candidato sbagliato.

Abbiamo analizzato alcune tecniche mai viste del tutto inedite prese in prestito dal mondo della comunicazione e del marketing per veicolare il tuo personal branding in modo focalizzato e molto altro.

Cattura l’attenzione del selezionatore con informazioni:

  • Azienda centriche: non parlare di te ma di te in relazione all’azienda
  • Descrittive delle tue potenzialità, competenze e talenti da offrire all’azienda
  • Focalizzate e sartoriali per il ruolo specifico e per l’azienda specifica

Fai in modo che i selezionatori risparmino tempo e colgano gli aspetti salienti del tuo profilo professionale! Tieni a mente di:

  • Focalizzarti su ciò che è più importante per selezionatori, responsabili e datori di lavoro
  • Essere consistente con contenuti che spieghino, argomentino e dimostrino che quello che sai e fai è di grande utilità per l’azienda portando numeri e dati oggettivi a riprova di ciò
  • Costruisci una narrazione coerente, solida e memorabile affinché il tuo fattore critico di successo si differenzi da quello della moltitudine di candidati

E siamo soltanto all’inizio. 

Come ripeto sempre anche ai membri della mia community gratuita su Facebook JobHero di Guglielmo Dragotta siamo ancora ad un 10% di informazioni ed esercizi utili a svoltare la tua vita professionale e la tua carriera. 

Il 90% infatti è contenuto all’interno del percorso formativo JobHero Academy che ad oggi ha già aiutato centinaia di persone a trovare lavoro o cambiarlo.

Spero che questa guida ti sia stata utile.

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“Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”

Guglielmo 

Guglielmo Dragotta Info
Guglielmo Dragotta

La mia missione è aiutare le persone ad esprimere il proprio talento e potenziale per trovare il posto nel mondo (del lavoro) che meritano ed essere felici.

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9 commenti su “Come scrivere un Curriculum efficace”

  1. Angelo Aresta ha detto:

    Cerco qualcosa di migliore e imparare molte cose

  2. lorenzo zanierato ha detto:

    E’ una base molto sostanziosa, per chi vuole imparare a conoscere le regole del mercato del lavoro, dare davvero una vera svolta alla propria carriera. Vale sia chi si cimenta nel mondo del lavoro, sia chi ha esperienza, e’ importante studiare bene in ogni suo paragrafo, fare tantissimo esercizio, infine usare il proprio curriculum come strumento utile per farsi conoscere.
    Straconsigliato!

  3. Massimino ha detto:

    Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che, in un momento particolare della nostra vita, riesca a scuoterci e farci riflettere. Un mentore.
    Io ho trovato in Guglielmo un professionista capace e disponibile. Una persona che quando la incontri e hai la possibilità di confrontarti non puoi far altro che prenderlo come esempio da seguire.
    Schietto, diretto e scrupoloso
    I contenuti che mette a disposizione e l’ebook sono un grandissimo aiuto per chi sta cercando un nuovo lavoro o sta provando a cambiarlo.

  4. Irene Ferraro ha detto:

    Questa guida – così come la lezione del corso JobHero Academy – mi ha subito colpita per l’introduzione efficace sul CV di Leonardo: è davvero illuminante, soprattutto perché tante cose non vengono mai spiegate, quindi è facile cadere in errori anche banali ed essere “scartati” a priori, appunto perché non si riesce a trasmettere il proprio valore aggiunto e, fondamentalmente, per una scorretta comunicazione con i recruiter.
    Ho sempre diffidato da chi mi diceva “Manda in giro il CV a quante più aziende puoi, così hai una probabilità maggiore di essere chiamata”. Niente di più sbagliato: che senso ha sprecare tempo e farlo sprecare ai recruiter, inviando CV tutti uguali, senza neanche soffermarsi sugli annunci, sulle parole chiave, ecc? Il risultato è solo un senso di sconfitta e di avvilimento, dato che in questo modo nessuno si accorgerà mai di noi.
    Bisogna studiare, prepararsi, informarsi ma, soprattutto, conoscere se stessi, le proprie potenzialità e le proprie competenze: sono questi i giusti presupposti per accedere al mondo del lavoro. E questo Guglielmo lo trasmette magnificamente.

  5. Daniela ha detto:

    Ciao Guglielmo, come promesso ecco il mio feedback dopo aver riletto più attentamente tutta la guida!! Per me si tratta di uno strumento potentissimo, di facile lettura, scorrevole fin dall’inizio, accattivante e in grado di tenere alta l’attenzione dalla prima all’ultima pagina. Importantissima è la precisazione fatta fin da subito sulla natura e finalità del curriculum e sul fatto che non possa risolvere tutti i problemi di noi candidati (noi siamo sempre ossessionati dal CV e pensiamo che sia la soluzione di tutti i nostri problemi). I concetti spiegati sono brevi, concisi ma molto efficaci, grazie agli innumerevoli esempi e accostamenti che fai per renderci tutto comprensibile e chiaro. Come tutti i contenuti che ci offri, include sempre degli elementi e concetti nuovi e originali (effetto Gaze cueing e link learning). La guida analizza nel dettaglio come dovrebbe apparire un CV efficace in tutte le sue parti, da quelle fondamentali a quelle più di contorno e pone l’accento sul primo passo più importante da fare prima di accingerci a strutturare il nostro CV personalizzato: studiare e sviscerare bene l’annuncio di lavoro per la posizione che più ci interessa. Per chi si accinge per la prima volta a leggerla, non conoscendo ancora il tuo progetto, è molto difficile non restare a bocca aperta pensando “cavolo, ma finora cosa ho letto su internet? questo è un 10% che vale 100%!” Per chi invece conosce già il tuo progetto e ne fa parte orgogliosamente come me, è facile dire “continuo a pensare che ne è valsa la pena!”. Ho trovato utilissimo il paragrafo in cui consigli come poter giustificare e dare valore ai buchi temporali senza che il nostro interlocutore pensi che abbiamo perso tempo o che siamo stati poco intraprendenti. Ottimo il consiglio sulla creazione di una check list per confrontare il nostro profilo con i requisiti “must” e “nice to have” dell’annuncio, in modo tale da poter verificare se la % di match è alta o bassa e passare ad altro annuncio più fittante. Molto esaustivo anche l’esempio di cv summary fatto per la specifica figura del selezionatore, adattabile ad ogni altro tipo di posizione. Che dire? Sono 56 pagine che scardinano totalmente anni di cattiva informazione acquisita sul web!!! E rappresentano solo il 10% di tutto ciò che c’è da conoscere! Wow!

  6. Marco ha detto:

    Grande Guglielmo! Tra questo, “Domina il colloquio” e il gruppo JobHero, la parte gratuita della tua offerta formativa in questo campo non ha eguali sul mercato! e se qualcuno se lo stesse chiedendo… sì, è davvero la punta dell’iceberg rispetto a ciò che si trova nell’Academy! Grande Guglielmo! Il CV non avrà più segreti!

  7. Irene Ratini ha detto:

    Buongiorno, ho scaricato l’e-book poco fa e ho iniziato a dare una lettura approssimativa. Agosto è un mese di fuoco ma, di sera in sera, studierò questa guida!
    Consiglio ai lettori di acquistare anche il corso dell’Academy per trovare risposte a molte delle domande che ci poniamo durante la nostra vita lavorativa e non.
    Grazie Guglielmo per questo contenuto e per il tempo che ci dedichi!
    Prepariamoci al meglio per Settembre sin da ora. “Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”
    Irene

  8. Carlo Gabriele ha detto:

    Ho scaricato e letto l’articolo appena uscito. I contenuti di Guglielmo ho imparato ad apprezzarli fin da subito, e questa guida è all’altezza delle aspettative. Sei riuscito a condensare in poche pagine tutto il succo che troviamo all’interno dell’Academy, come tu insegni nelle tue lezioni l’ho trovata precisa pertinente e puntuale.
    Certo questo e-book è solo uno dei passi da fare per poter riuscire nell’impresa di costruire un CV ad hoc, secondo me il confronto e il dialogo costante con un Mentor come te rappresentano l’anello mancante che deve essere necessariamente presente per centrare l’obiettivo!
    grazie per tutto quello che fai per questa folta community

  9. Francesca Bastioni ha detto:

    Guglielmo, in dieci minuti ho iniziato a dare una letta sommariamente.. Non ho ancora approfondito troppo.. Ma volevo già farti i complimenti mi piace tantissimo la guida, i contenuti ben riassunti e schematizzati, impaginati in maniera agevole alla lettura e alla comprensione immediata del succo del discorso.. Bellissima e utilissima!!
    Nonostante il cuore sia all’interno della Academy, credo questo e-book possa essere funzionale e ulteriormente chiarificatore anche per noi studenti grazieee
    Proseguirò studiandola bene

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