Come migliorare la vita professionale: mettiti al primo posto
Nella vita professionale di ogni persona capita sempre di fare delle scelte, di dover rinunciare a qualcosa e di stabilire delle priorità.
Quante volte però le scelte che facciamo sono dettate da fattori esterni? Il lavoro, la famiglia, il proprio partner… C’è chi per carattere e chi per abitudine sceglie di accontentare sempre gli altri e mettere in secondo piano sé stesso.
La psicologia umana ci spiega come questo può avvenire per un desiderio di riconoscenza o per il bisogno di sentirsi importanti e utili per l’altro.
Fatto sta che mettersi al secondo posto (forse anche terzo e quarto) reputando i propri bisogni, i propri desideri e i propri obiettivi di Serie B non è mai un bene e un atteggiamento del genere a lungo andare può generare insoddisfazione, frustrazione e depressione.
Di certo vivere una vita caotica e piena di impegni non aiuta. Ma fermarsi un attimo e prendersi un po’ di tempo per riflettere e capire come fare per migliorare le cose deve essere il primo passo per tutti coloro che vogliono migliorare la propria situazione personale e professionale.
In questo articolo cercherò di darti tutti gli spunti necessari per riuscire a farlo.
Nel 90% delle persone che ascolto quotidianamente nelle mie consulenze, noto come un insuccesso, un periodo storto o un cattivo feedback possa far perdere consapevolezza e autostima nei propri mezzi e di conseguenza far mettere in disparte i propri obiettivi per concentrarsi su altro.
Si comincia a collezionare scuse, a trovare giustificazioni per autoconvincersi che non si ha tempo, che si ha una vita complicata o che alla fine badare agli altri tutto sommato ci piace.
Ma è proprio questo atteggiamento che porta alla luce il sentimento di insoddisfazione e di frustrazione di cui parlavamo prima. La sensazione che si stia vivendo una vita in funzione degli altri e non la vita che realmente si desidera.
La verità è che molte persone hanno paura di mettersi davvero al primo posto!
Perché quando ci si mette in gioco poi non si hanno più scuse, non ci si può più nascondere dietro a un altro e non si può più tornare indietro.
Ma lo sappiamo tutti che “solo chi mangia può far molliche” e solo chi si mette in gioco può esprimersi e riuscire a realizzarsi nella vita. Il fallimento fa parte del gioco. Non è importante quante volte cadi ma quante volte trovi la forza di rialzarti! Arrivare a questa consapevolezza è il primo step per riuscire a mettere sé stessi al primo posto.
“Adesso tocca a me, voglio vivere la vita che ho sempre sognato, a partire dal lavoro. Devo farlo per me e per nessun altro.’’
Bene, allora fallo!
Quando riusciamo a fare qualcosa di bello e utile per noi stessi, scopriamo che alla fine facciamo stare bene anche coloro che abbiamo intorno. E non è questa una delle più grandi vittorie?
In questo video parlo di come avere successo in ambito lavorativo senza rinunciare alla propria vita privata. Guardalo e scrivimi se poi ti è stato utile 🙂
Mettersi al primo post NON significa dimenticarsi degli altri
Una testimonianza che mi ha veramente emozionato è quella che ho ricevuto poco tempo fa da parte di una mia allieva:
“Guglielmo avevo paura, non mi fidavo, pensavo di non farcela, che non ne valesse la pena, che sacrificassi tempo ed energie che avrei potuto usare per la mia famiglia ma alla fine i miei cari sono molto più felici e sereni adesso perché mi vedono serena, felice, senza più ansia perché grazie al tuo lavoro ho scoperto quale fosse il lavoro più adatto a me e l’azienda migliore che mi valorizzasse e che mi facesse sentire utile, così che anche i miei familiari ne hanno goduto dato che adesso vedono in me un esempio da seguire”
Capisci ora perché è così importante non trascurarsi e cercare di mettersi al primo posto?
Cominciamo insieme a lavorare su noi stessi. Quando, come, perché e da chi ti senti chiamato in causa? Rispondi a queste domande in maniera onesta e in totale serenità.
A chi riesci difficilmente a dire di no?
Quando senti di essere posto particolarmente in secondo piano e da cosa potrebbe dipendere?
Come potresti dire di no più spesso?
Ci sarebbero molte altre domande da fare ma comincia a rispondere a queste.
Per quando avrai finito di interrogarti ti lascio questo esercizio:
Elenca tutti i vantaggi che potrai avere non mettendoti più al secondo posto.
Cosa otterresti di diverso?
Quali benefici per te e per la tua vita personale trarresti?
Scrivi in che modo ti sentiresti e dopo confrontalo con ciò che accadrebbe se non riuscissi a vincere le tue paure.
Rimanere fermo a vivere una vita da “eterno secondo’’ non è ciò che vuoi e lo sai bene.
Metti a confronto te che brilli di una luce tutta nuova e il vecchio te fermo all’angolo che non trova la forza di osare.
Non avere rimpianti. Non arrivare al giorno in cui ti chiederai ‘’perché non l’ho fatto?’’
Ora che hai sul piatto della bilancia queste due versioni di te, chiediti quale ti piace di più e quale vuoi essere. Io credo di sapere già la risposta…
Spero che quest’articolo possa esserti stato davvero utile e ti abbia permesso di cominciare a entrare nel Metodo JobHero.
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