Il lavoro post pandemia: cosa cambierà dopo il 30 giugno 2022
In molti si stanno chiedendo cosa cambierà per lo Smart Working dopo il 30 giugno 2022.
Dato che mi occupo del mondo del lavoro a 360 gradi sono qui per chiarire alcuni dubbi al riguardo. Specie dopo l’ultimo aggiornamento del Decreto Covid approvato dal Governo.
L’uscita dal regime semplificato emergenziale prevista per il 31 di marzo è stata posticipata al 30 giugno.
Quali sono le conseguenze di questo cambiamento? Cosa accadrà dopo il 1° luglio, quando la situazione d’emergenza sarà, si spera, conclusa? Il mondo del lavoro, dopo il Covid-19, è cambiato per sempre o presto torneremo alla vita di prima?
Le regole sul lavoro fino al 31 giugno 2022
Oggi voglio parlare di come il mondo del lavoro evolverà al termine della pandemia da Covid-19. Termine che in Italia, ad oggi, è stato posticipato dal 31 marzo al 31 giugno 2022, almeno per quanto concerne il mondo del lavoro.
Questa modifica permetterà di continuare ancora per un po’ con l’ormai noto lavoro agile o Smart Working.
Per fare un breve riassunto, le regole sono:
- Semplicemente tramite email, e quindi senza la necessità o l’obbligo di un accordo contrattuale scritto, il datore di lavoro può disporre unilateralmente del lavoro agile
- Le comunicazioni amministrative al portale del Ministero del lavoro sullo Smart Working potranno essere fatte con le modalità semplificate
- Le intese sindacali saranno ancora facoltative e vincoleranno l’azienda solo in caso di applicazione del CCNL o di un accordo di secondo livello che disciplina il lavoro agile
Cosa cambierà con la fine dell’emergenza sanitaria?
Ti starai chiedendo cosa accadrà quando tutto tornerà alla normalità. In parte ne avevo già parlato nel mio articolo I 10 lavori più ricercati in Italia. (inserire link, ad oggi ancora non pubblicato)
La risposta è che il mercato del lavoro evolverà ancora, come sempre. Cambierà e prenderanno piede nuove figure professionali.
Sicuramente, JobHero, i nuovi lavori saranno molto qualificati. Questo perché la pandemia da Covid-19 ha dato molto spazio a tutte le nuove tecnologie e le aziende hanno capito l’importanza dell’investimento nel mondo digitale: dagli ecommerce ai social media, al digital marketing eccetera eccetera.
Le figure professionali più ricercate dopo la pandemia
Senza ombra di dubbio, la pandemia ha evidenziato la necessità di formare figure professionali quanto più competenti possibili, capaci di analizzare correttamente i dati, di comunicare in maniera efficace sui canali digitali, di sviluppare vere e proprie strategie di marketing o di gestire il mondo enorme degli ecommerce e della sicurezza informatica.
Insomma, figure professionali con competenze altamente verticalizzate che però non rimangano indietro rispetto ai tempi di avanzamento delle tecnologie. Ecco perché le università italiane non possono ancora preparare a dovere queste figure professionali, secondo me. Il tempo di finire un corso di laurea che gli strumenti che hai imparato a usare sono diventati obsoleti.
Attenzione, non sto dicendo che l’università non è importante. Dico che da sola non basta. Devi portare avanti gli studi mentre metti mano alla pratica delle cose. Anche solo con un progetto tuo, a basso costo. Vuoi diventare SEO Specialist? Apri un tuo sito internet con blog. Vuoi diventare Social Media Manager? Apri una tua pagina sui canali social più in voga e non restare indietro con gli aggiornamenti. Questo per fare solo alcuni esempi!
Alcuni dati sulle competenze più richieste nel mondo del lavoro post pandemia
Il rapporto annuale Excelsior realizzato da UNIONCAMERE e Anpal riguardante i dati sul fabbisogno e le previsioni occupazionali del periodo 2019 – 2023 evidenzia proprio quello che ti sto dicendo, JobHero: nel 2022 saranno richiesti 2,5 milioni di nuovi occupati, quindi sia dipendenti che lavoratori autonomi, e di questi, più del 70% avrà bisogno di elevate competenze verticali utili a ricoprire mansioni specialistiche.
Inoltre, come se la necessità di una formazione qualitativamente elevata e la corsa all’aggiornamento costante non fosse sufficiente, il mondo del lavoro post pandemia conoscerà nuove “Soft Skills” quali:
- Personal Branding
- Curiosità
- Networking
- Empatia ed Intelligenza Emotiva
Anche per questo video di consiglio un po’ di attenzione. Se non l’hai visto o non lo ricordi, corri a vederlo.
Sempre secondo il rapporto annuale Excelsior realizzato da UNIONCAMERE e Anpal, le imprese digitali cercheranno fino a 270 mila lavoratori con competenze matematiche e informatiche per i lavori nel mondo del digitale. Mentre saranno tra i 480 mila e i 600 mila i lavoratori ricercati nell’ambito dei Green Jobs, ovvero tutti quei lavori che si svolgono a favore dell’economia circolare.
Ovviamente, le professioni che esistevano prima della pandemia continueranno ad esistere anche dopo. Però è molto probabile che subiranno un’evoluzione. Il Social media manager, ad esempio, esisteva anche prima dell’emergenza da Coronavirus, però oggi è una professione molto più ricercata, molto più qualificante e molto più impegnativa. Lo stesso vale per il Private banker, che si stima possa essere il lavoro più richiesto nel mondo della finanza nel 2023!
Non ti preoccupare, JobHero. Per tutto quello che riguarda le novità del mondo del lavoro potrai contare sul mio sostegno e sul mio aiuto. Se ti interessano argomenti come questi li puoi approfondire tutti i giorni nella mia JobHero Start!, una community in cui migliaia di miei studenti ogni giorno studiano per crescere professionalmente.
L’iscrizione è gratuita e all’interno potrai cominciare a seguire le lezioni omaggio che sono già a tua disposizione, ma per alcuni di voi potrebbe essere utile anche seguire un percorso più approfondito!
Ti saluto con il motto della community: “se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”!