I 10 luoghi comuni sul mondo del lavoro

I luoghi comuni spesso nascono dalle dicerie, dalle esperienze personali raccontate da amici e parenti, che una volta arrivati alle orecchie di chi ascolta si tramutano in verità assolute.

Il problema è che su una casistica di poche persone è molto difficile trarre una regola.

Non considerando poi il fatto che tendiamo a cercare continuamente conferme di cose che già pensiamo.

È normale quindi che nascano i luoghi comuni e che certe idee si fissino nella nostra mente senza un vero motivo.

Il mondo del lavoro poi, frequente argomento di conversazione sia tra chi ha molta esperienza sia tra chi ne ha molto poca, abbonda di stereotipi e luoghi comuni!

Oggi sono qui proprio per sfatare alcuni di questi miti, perché spesso, forse in modo inconsapevole, prendiamo alcune delle decisioni più importanti della nostra vita basandoci sugli unici fatti che pensiamo di conoscere, ovvero proprio i luoghi comuni.

1. Con la laurea umanistica non si trova lavoro

Cominciamo subito con uno dei luoghi comuni sul lavoro più sentiti: con le lauree umanistiche non si trova lavoro, o al massimo puoi andare a insegnare.

Beh voglio dirti che non è assolutamente vero, e aggiungo, che in un ipotetico mondo in cui tutti scegliessero una laurea scientifica, i laureati in lettere, lingue o comunicazione sarebbero cercati come l’oro.

In effetti ci sono tantissimi possibili sbocchi lavorativi, e forse proprio da questo nasce l’incertezza sul futuro lavorativo di chi si laurea in materie umanistiche.

Quindi non farti influenzare e vai per la tua strada. È meglio fare bene qualcosa che ti piace che fare male qualcosa che nemmeno ti piace!

2. Se scegli di fare un anno sabbatico non hai voglia di fare nulla

La fine della scuola dell’obbligo, o comunque del liceo, è una tappa fondamentale nel percorso formativo di ogni persona. Dopo anni passati a fare quello che ti viene detto di fare, per la prima volta ti trovi davanti all’imbarazzo della scelta.

E quindi, cosa scelgo?

Davanti a una domanda del genere è più che normale avere dubbi e incertezze. Ma soprattutto, se non conosci le tue possibilità come fai davvero a decidere in modo consapevole?

Prendersi un anno sabbatico è forse una delle scelte più sagge che una persona possa fare. Che lo si voglia trascorrere all’estero, oppure nel proprio paese, ma comunque provando attività diverse rispetto a quanto già fatto fino a quel momento.

Per molti andare a lavorare subito dopo il liceo è una grande spinta per rimettersi sui libri e prendere la laurea. Con una consapevolezza e una maturità molto diverse rispetto al passato.

Per altri l’anno sabatico è sinonimo di viaggi e nuove esperienze. E non c’è niente di meglio che un bel viaggio per trovare la propria strada nel mondo!

3. Gli stage servono solo a sfruttarti

Purtroppo c’è da dire che in Italia, rispetto ad altri paesi europei, gli stagisti e i tirocinanti spesso sono poco tutelati. Da ciò deriva il fatto che alcune aziende si approfittano di questa situazione.

C’è un altro aspetto però che bisogna considerare, legato alla formazione che le aziende riservano ai propri stagisti. Molto spesso appena usciti dalle università, gli studenti non sono in grado di svolgere nessun lavoro che coinvolga competenze tecnico-specifiche.

È sulle spalle delle aziende, quindi, che ricade la responsabilità di formare i professionisti del futuro. Attraverso gli stage si ha quindi la possibilità di entrare a contatto con le realtà aziendali, che hanno molto da insegnare ai giovani laureandi o neolaureati.

4. Youtuber e influencer non sono veri lavori

Forse questo è un luogo comune che sta iniziando a perdere peso.

Perché è alla portata di tutti il fatto che ormai lo youtuber e l’influencer siano diventate delle vere e proprie professioni.

L’origine di questo stereotipo va cercata nella funzione originaria delle piattaforme su cui operano, ovvero i social media: nati come piattaforma d’intrattenimento, di gioco, di svago, del tutto gratuiti e non necessari.

Queste proprietà sono state inconsciamente trasferite sulle persone che lavorano dietro questi media. Ma in realtà non c’è nulla di nuovo da questo punto di vista se li paragoniamo alla televisione o ad altre forme di intrattenimento che per altri sono una “vera” professione.

5. I social? Che spreco di tempo!

Mi collego subito allo stereotipo precedente per parlarti di un altro utilizzo dei social, ovvero quello che coinvolge le relazioni e le interazioni. Sì, perché è questo che fanno i social, collegano le persone creando nuovi legami, a volte, anzi spesso, a distanza di molti chilometri.

Se un’azienda, o un professionista, è presente sui social, non solo ha molte più possibilità di essere visto ma è anche probabile che possa instaurare delle relazioni con nuovi clienti e mantenerle con i clienti già attivi.

6. I colloqui solo se sei raccomandato!

Anche qui il fattore culturale gioca un ruolo fondamentale nella costruzione del luogo comune.

Ma allora facciamo prima a dire frasi come “È tutto un magna magna”, “Si stava meglio quando si stava peggio”; e così via.

La verità è che esistono realtà in cui la raccomandazione purtroppo ha un ruolo nelle assunzioni; ma allo stesso tempo è vero anche che esistono molte altre realtà in cui questa condizione non solo non esiste ma è anche fortemente ostacolata.

Inoltre, basandoti su questa logica, ti potresti precludere a prescindere delle possibilità importanti.

Quindi, a costo di passare da “ingenuo” (che poi non è così) ti consiglio fortemente di scoraggiare questo modo di pensare.

7. Se punti troppo in alto sei solo un montato

L’ambizione è qualcosa che mette paura, perché indirettamente le persone intorno a te possono sentirsi minacciate dal tuo successo, o peggio, sono spaventate dal fallimento.

Beh fallire è sempre il miglior modo per imparare qualcosa e farne davvero tesoro.

Io credo che sia meglio pensare in grande e puntare quanto più in alto possibile, rischiando di non arrivarci in pieno ma magari di andarci vicino, piuttosto che non provarci proprio.

Che poi, pensaci bene, se tutti pensassero in piccolo nessuno andrebbe molto lontano.

8. Le Start up in Italia? Meglio lasciar perdere…

Qui non si tratta di opinioni ma di dati. Solo in Italia ci sono oltre 10mila start up, con un tasso in aumento e in costante crescita.

Sono oltre 700 i milioni investiti nelle start up solo nel 2019.

Questo per citare soltanto alcuni dei segnali che indicano che in Italia le start up si possono fare eccome.

Tornando un po’ allo state of mind che consiglio di assumere, soprattutto ai giovani che si stanno formando o che sono da poco entrati nel mondo del lavoro: non lasciarti influenzare da timori basati su miti e luoghi comuni.

E qui andiamo al prossimo luogo comune da sfatare…

9. Basta crederci per farcela

È vero: la tenacia, la convinzione e la perseveranza ti porteranno lontano. Ma questo non basta.

Devi fare delle scelte lungimiranti e consapevoli, ma soprattutto non devi smettere mai di pensare che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.

Il pericolo più grande è pensare di aver fatto il dovuto e metterti comodo.

Viviamo in un mondo in costante evoluzione e da un momento all’altro una nuova tecnologia potrebbe sconvolgere la vita per come la conosciamo.

Quindi non smettere mai di imparare cose nuove!

10. Il curriculum solo in formato Europass

Sebbene ancora qualcuno si ostini a richiederlo, nel resto delle realtà aziendali il curriculum ideale è snello, intuitivo, impattante, e perché no, accattivante.

Il curriculum lungo e pieno di paroloni che descrivono skill immaginarie o scopiazzate da internet ha fatto il suo tempo. Quindi, non ti concentrare sulla quantità, ma sulla qualità delle informazioni.

Esistono tanti template originali da cui puoi trarre spunto per organizzare bene le informazioni del tuo curriculum, in modo chiaro e selettivo, approfittane!

Scopri i 10 segnali che devi cambiare lavoro!

Bene, dopo questa carrellata di luoghi comuni sul lavoro spero che tu abbia fatto un sospiro di sollievo, perché non tutto è come gli altri dicono!

E se vuoi saperne di più su argomenti come questo puoi trovare molto altro, tutti i giorni, nella mia JobHero Start!, una community in cui migliaia di miei studenti ogni giorno studiano per crescere professionalmente.

L’iscrizione è gratuita e all’interno potrai cominciare a seguire le lezioni omaggio che sono già a tua disposizione, ma per alcuni di voi potrebbe essere utile anche seguire un percorso più approfondito!

Ti saluto con il motto della community: “se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”!

Guglielmo Dragotta Info
Guglielmo Dragotta

La mia missione è aiutare le persone ad esprimere il proprio talento e potenziale per trovare il posto nel mondo (del lavoro) che meritano ed essere felici.

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